Polveri sferiche
Polveri sferiche disponibili nell’offerta WOLFTEN
Applicazioni delle polveri sferiche di metalli, stampa 3D
Le polveri sferiche utilizzate nella stampa 3D e nello stampaggio a iniezione dei metalli trovano sempre maggior utilizzo in molti settori. Mediante di esse si producono tra l’altro anelli di tenuta per turbine, turbine a gas ed eliche. La possibilità di creare qualsiasi forma, mantenendo le proprietà dei singoli metalli, come la resistenza alla corrosione e alle alte temperature, la resistenza meccanica o la biocompatibilità, incentivano la produzione di elementi realizzati con questa tecnologia, utilizzati in aeroplani, razzi, scambiatori di calore, o in impianti di scarico e anche nelle protesi dentarie e ortopediche.
anelli di tenuta per turbine
tubi di scambiatori di calore
razzi a combustibile liquido
elementi di aeroplani
elementi di impianti idraulici
protesi del ginocchio e dell’anca
protesi dentarie
turbine a gas
eliche
impianti di scarico
Metodi di produzione delle polveri sferiche
Atomizzazione a gas
Il processo di atomizzazione a gas consiste nella fusione della lega in un forno a vuoto. Perché a vuoto? Perché grazie a ciò è possibile monitorare la quantità di elementi interstiziali presenti nel materiale fuso. Il forno è posto sopra la camera di atomizzazione, in modo da permettere la scarica diretta del materiale nella camera. Successivamente la colata che scende viene investita da un getto di azoto o argon ad alta pressione, provocando l’atomizzazione del materiale, la sua cristallizzazione in forma sferica, e allo stesso tempo proteggendolo dall’ossidazione e dalle impurità. La dimensione e la distribuzione granulometrica delle particelle può essere regolata in una certa misura variando la quantità di gas introdotto. In caso di leghe reattive, come Ti6Al4V, vi è un rischio particolarmente elevato di inquinamento dovuto all’atmosfera circostanza o al crogiolo, e per questi casi il materiale è introdotto nell’atomizzatore sotto forma di barre. La barra di lega è fusa mediante una bobina a induzione, senza usare crogioli. Tale metodo viene chiamato Electrode Induction Melting Gas Atomization (EIGA).
Atomizzazione al plasma
Nell’atomizzazione al plasma la lega è introdotta nella camera di atomizzazione sotto forma di filo, che viene fuso mediante bruciatori al plasma e il metallo fuso viene immediatamente investito da un getto di gas inerte ad alta pressione. In tal modo si ottengono polveri di elevata sfericità, con granulometria molto fine (0-200 μm). Una variante di tale metodo consiste nell’utilizzo di elettrodi rotanti, che utilizzano barre invece di filo. In tal caso la barra in rapida rotazione viene fusa nella camera di atomizzazione mediante bruciatori al plasma in presenza di gas neutro, e le particelle liberatesi si cristallizzano prima di toccare le pareti della camera di atomizzazione. Con questo metodo si ottiene una granulometria ancora più fine (0-100 μm). L’atomizzazione al plasma è utilizzata per la produzione di polveri di titanio.